Piacenza Ballo in Maschera recensione del 09/09/2016

PIACENZA: LA STAGIONE 2016/17 DEL MUNICIPALE APRE CON UN BALLO IN MASCHERA

GIUSEPPE VERDI

UN BALLO IN MASCHERA

“Progetto OPERA LABORATORIO 2016”

Domenica 9 ottobre 2016 ore 15.30

direttore: Donato Renzetti

regista: Leo Nucci

Personaggi e Interpreti:

  • Riccardo, conte di Warwick governatore di Boston: Vincenzo Costanzo, Ivan Defabiani (5)
  • Renato, creolo, suo segretario e sposo di Amelia: Mansoo Kim, Ernesto Petti (5)
  • Amelia, moglie di Renato: Susanna Branchini, Clarissa Costanzo (5)
  • Ulrica, indovina di razza neraAgostina Smimmero, Ekaterina Chekmareva
  • Oscar, paggio: Natalia Labourdette, Paola Leoci
  • Silvano, marinaio: Giovanni Tiralongo
  • Samuel, nemico del conte: Mariano Buccino
  • Tom, nemico del conte: Cristian Saitta
  • Un giudice/Un servo di Amelia: Raffaele Feo regista collaboratore: Salvo Piro
    scene: Carlo Centolavigna 
    costumi: Artemio Cabassi
    luci: Claudio Schmid

ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI

CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA

maestro del coro: Corrado Casati 

Coproduzione Fondazione Teatri di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Comunale di Ferrara

NUOVO ALLESTIMENTO

Dopo ben trentatrè anni di assenza il Teatro Municipale ripropone  Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi, affidando la regia al guerriero Leo Nucci, il baritono che da anni onora il palcoscenico della Scala di Milano.

L’opera è realizzata nell’ambito del progetto della Fondazione Teatri “Opera Laboratorio 2016” di cui Leo Nucci è il responsabile didattico il da cinque anni. Alla direzione musicale di Donato Renzetti alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza.

Nuovo l’allestimento, coprodotto con il Teatro Alighieri di Ravenna e il Teatro Comunale di Ferrara, basato sulle scene di Carlo Centolavigna, i costumi di Artemio Cabassi e le luci di Claudio Schmid.

La regia di Nucci è a differenza di altri che i registi lo fanno per professione e’ fedele alle indicazioni del libretto.

Lo spettacolo è lineare e comprensibile e il pubblico di Piacenza ha festeggiato con applausi calorosi.

Donato Renzetti si dimostra abile nell’accompagnare il canto suggerendo dinamiche ricercate e coloriti sfumati.

Ma vediamo come sono andate le cose sotto l’aspetto vocale.

Venticinque anni sono un’età troppo giovane, per presentarsi all’appuntamento con il ruolo di Riccardo, infatti Vincenzo Costanzo giovane talento e bellissimo timbro non impressiona nella parte. Dotato di una buona attorialità, di una voce interessante ed impostata, ma il registro acuto non è sicuro e spesso forzato, la gestione del fiato è discontinua e questo si riflette spesso nel proiettare i suoni con qualche defaillance dell’intonazione durante l’ultimo atto. Oltretutto, l’avergli accostato una partner femminile dotata di una vocalità più ampia e matura, ha causato qualche squilibrio sonoro nel duettone d’amore. Una partner che vede in Susanna Branchini un’Amelia dalla voce potente e acuta,  ma che ha mostrato qualche problema nei suoni centrali troppo di petto e spinti , tuttavia la naturale bellezza del suo timbro e la forte presenza scenica rendono la sua prova positiva. Nei panni di Renato, il baritono Mansoo Kim, entusiasma poco per voce, tecnica, emissione, legato e per quanto attiene il lato interpretativo. Ci si domanda quale possa essere la motivazione di una scelta simile per questo ruolo.

Natalia Labourdette, impersona il paggio Oscar, avrebbe le carte in regola per interpretare questo personaggio, la vocalità è gradevole, ma il successo non si verifica a causa di una spiacevole tendenza a ritardare e non essere a tempo e con il Direttore, soprattutto in entrambe le arie. Natalia Labourdette, nella grave e gravosa parte di Ulrica non riesce a venire a capo della scrittura vocale ed è insufficiente per tecnica e qualità vocali.

Tra le parti di fianco inosservati passano il Samuel di Mariano Buccino

e il Tom di Cristian Saitta. Positiva la prestazione del Coro del Teatro Municipale di Piacenza, preparato da Corrado Casati. Al termine della recita comunque tutti gli artisti sono stati festeggiati con applausi.

 

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